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OUTDOOR

05/11/2023

Trascorrere una notte
in tenda

Claudio Ghizzo

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Viaggiare apre la mente a nuove culture. In Norvegia, ad esempio, e in generale in tutta la Scandinavia, è uso comune e ben radicato nella popolazione isolarsi in mezzo alla natura, nelle hitta (case simili a una baita, più o meno spartane) o in tenda. L'idea di passare una notte in tenda in mezzo alla natura mi venne in mente, per la prima volta, proprio in Norvegia, nei pressi di Flåm, dove alla vista della tundra desiderai essere lasciato lì "con una tenda, il mio cane e la macchina fotografica".
Da quel giorno in poi, il percorso è stato molto articolato, con una ricerca di informazioni che negli anni hanno positivamente accresciuto la mia conoscenza. Ecco cosa ho imparato.

 

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(Claudio Ghizzo)

Il diritto

In Italia, ma anche in gran parte d'Europa, esclusi i paesi scandinavi, il campeggio libero è generalmente vietato. Nel territorio italiano, il campeggio è regolamentato dalle regioni. Ad esempio, in Veneto è esplicitamente vietato fuori dalle aree dedicate e specialmente all'interno dei parchi naturali. Non è vietato però il bivacco notturno, per il principio secondo cui, se mi trovo in un ambiente potenzialmente ostile, ho il diritto ad un riparo che sia compreso tra l'imbrunire e l'alba. Fuori da questo lasso di tempo è considerato campeggio, che deve essere sempre di misure contenute e non eccedente le 48 ore. Ci sono inoltre delle deroghe sul poter installare una tenda nel parco, come ad esempio se il rifugio ha esaurito i posti letto.
Il consiglio è che, in fase di pianificazione, si capisca bene in che tipo di territorio si andrà a fare il bivacco notturno e se questo è consentito dalle norme vigenti in quel posto.
L'accensione di falò, per quanto possano essere belli, è vietata per il pericolo incendi e per il danno che i resti di combustione recano al terreno sottostante.

 

Logistica e attrezzatura

Dormire in tenda, specialmente in alta quota, non è una cosa che si può improvvisare. Bisogna avere i giusti materiali per far sì che la nottata non si trasformi in un incubo. I problemi logistici che si possono dover affrontare sono dovuti, principalmente, al procurarsi l'acqua e a mantenere la giusta temperatura corporea. Bisogna inoltre considerare le difficoltà nel portare comodamente l'attrezzatura in quota. Questa dovrà essere sempre controllata prima di ogni uscita in natura.
Il dormire in tenda, rispetto al bivacco, ha l'indubbio vantaggio di renderci liberi di scegliere dove posizionarci e di poter dormire in un ambiente proprio e privato, senza doversi stendere su brandine usate da altre persone.
Le tende si dividono principalmente in due tipologie: a tunnel e a cupola. La prima andrà bene in caso di vento forte, mentre la seconda è sicuramente più panoramica. I teli di cui sono composte possono essere progettati per le 4 stagioni, quindi più versatili, oppure per 3 stagioni, più adatti ai climi caldi e quote non troppo elevate. A seconda della costruzione, possono avere due teli o uno solo. Due teli permettono all'umidità della camera di uscire e depositarsi sul secondo telo, che poi la scaricherà a terra tenendoci all'asciutto.

In ogni caso, la bontà della tenda sta nel conservare il calore e nel non farci svegliare la mattina con l'acqua che corre sul pavimento.
 

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A sinistra una tenda a tunnel, a destra una tenda a cupola (Claudio Ghizzo)

Un sonno comodo è dato da due fattori: materassino e sacco a pelo.
Dopo alcune notti in tenda con un materassino auto gonfiante, grosso e pesante, ho scelto di passare a uno ad aria, molto più comodo e leggero.
Quando si sceglie un sacco a pelo, è importante osservarne il range di temperatura. Io, personalmente, uso sia per l'estate che per l'inverno un sacco a pelo con temperatura estrema di -18°, il che vuol dire che sotto quella temperatura soffrirò il freddo, perché il sacco a pelo non sarà in grado di scaldarmi.
Lo zaino che prediligo è da 45 litri, con schienale rigido, in modo che possa distribuire e sostenere il peso.
Nello zaino, oltre a tenda e sacco a pelo, non devono mai mancare:

  • kit medico

  • coltellino

  • torcia elettrica con relative batterie

  • power bank per lo smartphone

  • carta igienica

  • asciugamano

  • bomboletta di gas e relativo fornelletto

  • coltellino

  • gel igienizzante e salviette umidificate

  • viveri

  • pentolino, forchette e mestolo

  • sacco per l'immondizia 

  • borraccia con filtro 

  • borraccia normale

 

Un trucco utile per far stare tutto nello zaino è quello di inserire i viveri all'interno dei pentolini vuoti.
A seconda di se avrò disponibilità d'acqua o meno, sceglierò cibi liofilizzati o meno, tenendo sempre conto che la durata del mio stare in mezzo alla natura dipenderà dalla disponibilità d'acqua che troverò.
Per questo motivo, da un paio d'anni, mi sono attrezzato con una borraccia dotata di filtro, che mi permette di bere acqua in sicurezza. Il fattore acqua incide in maniera significativa sul peso dello zaino, se andrò in una zona dove l'acqua scarseggia, questo potrà pesare anche 3 kg in più.

Il luogo

La scelta del luogo dove installare la tenda è molto importante. Questo infatti dovrà essere il più possibile pianeggiante, non troppo vicino a corsi d'acqua e non in prossimità di una forcella, dove il vento è più forte, ma in posizione riparata, a mezza costa. Ricordatevi di consultare sempre il meteo ed evitare di posizionarvi sotto gli alberi in caso di vento. Inoltre, coricandosi, la testa dovrebbe essere leggermente più alta dei piedi.

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(Claudio Ghizzo)

Dormire in tenda con il cane

I cani sono molto più capaci di stare in mezzo alla natura rispetto a noi, ma bisogna pur sempre considerare i loro bisogni alimentari di acqua e di due porzioni di crocchette al giorno. Ricordiamoci inoltre di tenerli sempre legati al guinzaglio in un ambiente con potenziale presenza di animali selvatici che potrebbero farci perdere il controllo sul cane. Per ovviare a questo problema in commercio è disponibile una sorta di "cavatappi" che si infila nel terreno permettendo di assicurare il proprio compagno a quattro zampe anche quando non ci sono alberi nelle vicinanze.

Una volta a casa

Tornati a casa è consigliabile "arieggiare" la tenda in modo che si asciughi per bene, quindi non riporla nella sua custodia, ma appesa a un armadio oppure ripiegata in una federa di cotone, in modo che si eviti la formazione di funghi che potrebbero danneggiare i teli della tenda.


Dormire in tenda in montagna è un esperienza bellissima, perché ci dona la possibilità di viverla in momenti non comuni, quando essa si svuota del frastuono del turismo, e rimane solo il silenzio, dandoci una vera possibilità di comunione con l'ambiente circostante. Ricordiamoci però, quando smontiamo il campo, di lasciare il luogo che ci ha accolto cosi come l'abbiamo trovato, portando a valle tutta la spazzatura.

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(Claudio Ghizzo)

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